sistema geocentrico o tolemaico
Anticamente 5 erano i Pianeti conosciuti e visibili ad occhio nudo Mercurio Venere Marte Giove e Saturno. Ad essi furono aggiunti Luna e Sole. Quest'ultima stella infatti fu scambiata per un pianeta perché erroneamente venne ritenuto vero il suo apparente movimento intorno alla terra. L'astronomo e geografo greco Claudio Tolomeo (138-180 d.C.) nato e vissuto in Egitto autore della grandiosa opera in 13 volumi intitolata l'Amalgesto per cui meritò l'appellativo di sublime e divino servendosi del materiale lasciato dai suoi predecessori specialmente da Ipparco di Nicea (150 a:C: ) perfezionò e divulgò il sistema geocentrico (avente per centro la terra) detto anche sistema tolemaico.
Secondo tale sistema la Terra era immobile al centro dell'Universo ed attorno ad essa giravano 7 pianeti: Luna Mercurio Venere Sole Marte Giove e Saturno. Essi si trovavano sull'equatore di altrettanti cieli trasparenti e invisibili che avevano lo stesso nome dei pianeti circondati a loro volta dal cielo delle stelle fisse che formava l'ottavo cielo. Il cielo stellato aveva per asse l'asse del mondo e in 24 ore ruotava intorno alla Terra da oriente ad occidente trascinando tutti gli altri cieli sottostanti. Questi cieli avevano oltre al moto comune diurno comunicato un moto proprio di durata variabile dall'uno e dall'altro che si effettuava da occidente ad oriente in senso contrario quindi al primo su assi che risultavano variamente obliqui rispetto a quello del cielo stellato e le cui orbite erano proiettate su una fascia del cielo stellato detta Zodiaco. Con la scoperta della precessione degli equinozi al cielo stellato avrebbero dovuto attribuire simultaneamente due movimenti propri in senso contrario quello diurno in senso orario sul piano dell'equatore e quello di precessione degli equinozi in senso antiorario sul piano dell'eclittica: Assegnarono allora ad esso come moto proprio solo il lento moto di precessione stimato pari ad 1° ogni 100 anni e posero un altro cielo chiamato Primo Mobile o Cristallino al di fuori delle stelle fisse che possedeva solo il moto diurno e presiedeva a quello sempre diurno di tutti gli altri cieli compreso quello delle stelle fisse da oriente ad occidente. Si ebbero così 9 cieli ai quali nel Medioevo aggiunsero un decimo cielo l'Empireo considerato immobile immateriale sede di Dio degli Angeli e dei beati. I cieli impiegavano un giorno per ruotare intorno alla Terra ed erano dotati di diversa velocità.
Il sole compiva il suo moto proprio con velocità uniforme descrivendo una circonferenza leggermente eccentrica rispetto alla Terra detta deferente. Gli altri pianeti invece di percorrere direttamente il lor cerchio ruotavano sopra un cerchio più piccolo detto epiciclo che aveva per centro un punto del deferente. Marte per esempio descriveva il suo epiciclo ma veniva trscinato contemporaneamente dal suo deferente intorno alla Terra per cui quando si trovava nella metà dell'epiciclo che si muoveva nello stesso senso del deferente aveva un moto diretto, quando era nella metà dell'epiciclo che si muoveva in senso opposto al deferente compiva un moto retrogrado.
Dante nella topografia del suo poema segue la teoria geocentrica
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