il calendario
Sotto Numa Pompilio, all'inizio di ogni mese lunare, quando cioè appariva la Luna Nuova, uno dei pontefici convocava il popolo nella Curia calabra, sul colle Capitolino e fissava i giorni della altre fasi lunari, e propriamente il primo quarto che coincideva con le nonae ed il plenilunio che coincideva con le idus.
Da calare = chiamare, termine delle formule religiose e giuridiche, il primo giorno del mese venne chiamato Calendae e calendario si disse i sistema di computare il tempo. Il calendario può essere lunare o solare, a seconda che la misura del mese e dell'anno venga ricavata dal moto apparente della Luna o del Sole. Si conoscono anche i calendari lunisolari e calendari vaghi. I primi assumono la medesima durata dei calendari solari, ma nei limiti del possibile si fa in modo che i mesi coincidano con le lunazioni. E' necessario ogni tanto un tredicesimo mese affinché l'anno inizi sempre nella medesima stagione. Calendari di questo tipo, usati dagli Ebrei dai Greci antichi, dai Cinesi, dagli indiani ecc. servono ancor oggi alla Chiesa per stabilire le grandi solennità e in particolare per fissare la data della Pasqua.
Nei calendari vaghi si ha un numero fisso di giorno (anno vago) e ci si trova al punto di partenza (rispetto alla posizione degli astri) soltanto dopo un lunghissimo periodo. Per gli usi sono state apportate alcune modifiche all'anno lunare ed a quello solare, che non comprendono un numero intero di giorni; si è così stabilito di adottare l'anno civile o ufficiale, composto da un numero intero di giorni, in modo che ogni nuovo anno iniziasse con un nuovo giorno.
L'anno civile viene diviso in mesi, i mesi in settimane e ile settimane in giorni. I nomi dei giorni di origine astronomica : lunae dies, Martis dies, Mecuri dies, Iovis dies, Veneris dies, Saturni dies (diventato sabato dall'ebraico Shabbath), Solis dies divenuto poi dies dominicus o dominica ossia domenica
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